Incontro con i produttori: Azienda Agricola Biologica Capre e Cavoli
12 Dicembre, 2023
Incontro con i produttori: Azienda Agricola Biologica Capre e Cavoli
![Incontro con i produttori: Azienda Agricola Biologica Capre e Cavoli](https://www.biobottega.com/media/magefan_blog/paolo-e-daniela-pompilio-1024x498.jpg)
Per concludere l’anno in bellezza non potevamo non andare a trovare uno dei nostri produttori! Questa volta siamo stati a Capriglio, in provincia di Asti, per visitare la fattoria con caseificio di Paolo dell’Azienda Agricola Biologica Capre e Cavoli, che è entrata da poco tra i nostri fornitori ma ha già conquistato i nostri clienti!
Dicembre è appena iniziato e fa molto freddo, ma a scaldarci il cuore ci pensa la vista delle caprette neonate che, non appena ci avviciniamo al loro recinto, litigano tra loro per chi riesce ad accaparrarsi più carezze!
Paolo lo ammette subito: le capre sono super viziate e coccolate, ma forse è proprio questo a fare la differenza nel gusto dei suoi prodotti!
Quando ci spostiamo nel capannone in cui si trovano le capre più adulte - nate nel 2021 e nel 2022 - facciamo subito la conoscenza di Robiola, la “regina” del gruppo che ha ben quattordici anni e si comporta da star navigata, mettendosi in posa per le foto e facendosi coccolare finché ne ha voglia. Sapete che la storia di quest’azienda inizia proprio con lei?
Ecco com’è andata.
Raccontaci un po’ come nasce l’azienda.
Diciamo che nasce per caso: io e mia moglie eravamo nel campo immobiliare a Torino e gli affari andavano molto bene. Peccato che la vita di città iniziasse a starci un po’ stretta… senza contare che i continui spostamenti - vivevamo già qui - erano diventati estenuanti.
Entrambi amiamo il formaggio di capra e quindi abbiamo pensato di prendere due caprette, Robiola e Osella, per scoprire solo dopo che fossero entrambe in dolce attesa… insomma, per farla breve ci siamo trovati con una mezza dozzina di queste creature e da quel momento non siamo più tornati indietro!
L’idea di fare il formaggio è nata di pari passo con l’azienda?
Niente affatto! Anzi, siamo partiti con l’idea di voler vendere esclusivamente latte di capra. Poi abbiamo dovuto fare i conti con alcuni clienti che non pagavano e tante fatture da saldare. Fare il formaggio ci sembrava l’unica via d’uscita: la struttura c’era, bisognava investire sui macchinari ma eravamo pronti a fare questo salto nel vuoto.
Avevo intenzione di assumere un casaro, ma una persona che lavora nel settore mi ha consigliato di imparare il mestiere in prima persona. All’inizio ero un po’ scettico ma poi mi sono fatto coraggio e ho iniziato a partecipare ai corsi di formazione: è stata la scelta migliore che potessi fare!
E poi sono arrivati i riconoscimenti.
Sì… anche quelli in maniera inaspettata. Non eravamo aperti neanche da un anno, quando abbiamo deciso di iscriverci a un concorso la cui partecipazione ci avrebbe garantito, in cambio, una scheda descrittiva dei nostri prodotti. Ci sembrava importante avere quel tipo di materiale redatto da personalità competenti, perché così avremmo potuto anche noi raccontare i prodotti al meglio. E così abbiamo inviato una campionatura, senza alcun tipo di aspettativa. Tempo dopo ho ricevuto una telefonata dall’ente organizzatore del concorso, che ci invitava a Milano a ritirare il premio. Eravamo semplicemente senza parole, lusingati e increduli. Immaginate il mio imbarazzo quando, ritirando la targa, mi è stato chiesto da quanto tempo facessi questo lavoro:”Ehm… a maggio sarà un anno!”
Un talento naturale.
Questo non posso dirlo, ma quel che è certo è che ci mettiamo passione. Produciamo tutto noi, dal mangime al prodotto finito, e lo abbiamo sempre fatto in ottica bio. Oggi siamo anche certificati ma non è cambiato praticamente nulla nei nostri processi produttivi perché, appunto, eravamo bio anche prima. Sarò di parte, ma quando un prodotto è biologico si sente eccome!